a cura di Walter Luzi
Si svolgerà “PASSEGGIATA NELL’ARTE – L’ORO DEL PICENO” a San Benedetto del Tronto, anche quest’anno , dal 06/07/2014 al 31/08/2014 tutte le domeniche ,come sempre in piazza Matteotti e nelle vie contigue .
Rievocazioni storiche , musica , mostre di artisti , dimostrazioni etc..
Anche l’ARS TRONTO con il FLY FISHERMAN CLUB di ASCOLI PICENO , circolo di LEGAMBIENTE , sarà presente come negli altri anni con dimostrazioni di costruzione artificiali , canne in bamboo etc..
Ormai la penisola di Kola ci ha conquistato, soprattutto per i suoi fiumi ricchi di salmoni atlantici….Nel giugno 2002 , siamo io e Sandro a pesca sul Varzuga, (gli altri amici per motivi vari non possono partecipare).
I rapporti instaurati con Alexiej e Sasha e il consenso dell’ispettore capo Kollushion, ci consentono ancora di far parte della spedizione scientifica, aggirando i costosi campi sia Americani che Russi.Stabilito un altro contatto in questo anno, cambiamo itinerario.
Si arriva in aereo da Roma a San Pietroburgo, poi con il treno ,attraverso la Karelia, dopo 24 ore,si arriva a Kandalaska.(viaggio lungo ma confortevole con cuccetta e vagone ristorante) Qui ci aspetta Sasha con un fuoristrada ma ci attendono ancora quasi 200 km per giungere al villaggio con meta’ percorso su asfalto, il resto in sterrato. Durante il viaggio ci fermiamo sul mitico Umba, solo per una pausa,e finalmente arriviamo stanchi morti a Varzuga .Il giorno seguente iniziano i preparativi per la spedizione. Per fortuna il Phontom e’ stato conservato bene insieme ai due galleggianti, e il resto della attrezzatura(tende, materassini e altro ).
Un elicottero carica il tutto e ci porta su un affluente del Varzuga, lo Iusja, qui ci lascia vicino ad un capanno dove facciamo campo.
Il giorno dopo montiamo il phontom e tutto il resto e ci apprestiamo alla discesa .
livelli sono bassi, e i salmoni ancora non sono arrivati per cui viaggiando fra non poche difficoltà’ (a volte trascinando il phontom su un palmo d’acqua), ci fermiamo penso all’una di notte in un campo in allestimento (c’erano solo tende e gli ospiti erano finlandesi), dove ci rifocilliamo insieme al responsabile che ci offre vodka e salumi vari.
Si riparte e dopo qualche pescata in spot interessanti e redditizi, finalmente arriviamo sul Varzuga.Il secondo campo lo facciamo a valle della confluenza con il Pana, dove peschiamo diversi salmoni. Dopo due giorni si riparte per un altro campo vicino a un piccolo affluente il Kriviez, e anche qui salmoni freschi di risalita (3-5 kg).Prossimo campo e’ presso il torrente Arenga. (percorsi in tutto quasi 72 Km via fiume )
Uno spot bellissimo che ci regala anche diversi salmoni a secca con la mitica Bomber fly.Il viaggio finisce con l’elicottero che ci riporta a Varzuga da dove riaffronteremo a ritroso il ritorno a San Pietroburgo e poi a Roma.
L’anno successivo nel 2003 ,sempre nel mese di Giugno, ripetiamo lo stesso itinerario, facendo solo tre campi ,ma i risultati sono sempre ottimi . Facendo due conti abbiamo catturato in due un centinaio di salmoni piu’ altri persi, fantastico….
e a presto per l’ultima puntata , la piu’ sofferta, e scoprirete il perche’…..ciao
Ubaldo Angelini
Nome = ARPO
Fly Tyer = ANGELO PILLER
Una delle mosche storiche italiane. La sua efficacia non ha bisogno di conferme. La sacca in cdc naturale rende questo artificiale molto galleggiante e allo stesso tempo vi conferisce una vitalità straordinaria. Emergete, effimera, tricottero o plecottero? Semplicemente Arpo !
Lunedì 2 Giugno 2014 ci siamo riuniti per sistemare alcuni sentieri nel tratto centrale della riserva, in particolare abbiamo tagliato l`erba e i rovi lungo il sentiero che porta alla confluenza del Rio Chiaro e lungo il sentiero che porta alla cascata delle Canterine.
Decespugliatore, rastrello, falce, pala ecc non sono attrezzi abituali per andare a pesca e qualche pescatore preferisce sicuramente l’utilizzo della canna, mulinello e la coda di topo ma la manutenzione dei sentieri e la cura del fiume sono importanti come è importante combattere il bracconaggio intensificando i controlli, sono tutte attività che sottraggono ore di pesca ma è importante per continuare a praticare la nostra passione e condividerla con gli altri in futuro.
Ma veniamo alla situazione dell’ARS TRONTO, durante tutta la settimana il fiume è stato pescabile con i livelli buoni e acqua pulita. Abbiamo riscontrato una buona attività delle trote, pescando a ninfa e in qualche occasione anche a secca, purtroppo non ci sono ancora le schiuse degli altri anni e le effimere si vedono solo la sera ma senza scatenare le frenesie delle trote che bollano .
A testimonianza del fatto che i pesci sono sopravvissuti alle piene ma sopratutto che anche i grandi pesci ci sono ancora è stata catturata una bellissima fario over 50 cm , presa con un piccolo streamer usato a vista su questo pesce che era in caccia in acque basse. Le trote ci sono ma vanno cercate con cura pescando bene in tutti i posti sia in corrente che nelle morte variando la tecnica e l`approccio .
Le foto inserite per illustrare l`attuale situazione del Tronto si riferiscono al tratto che va dalla confluenza del chiaro alla zona a monte dei due ponti .Anche Ieri Domenica 8 Giugno alcuni amici hanno catturato diverse trote e la situazione sembra ormai volgere al meglio 🙂
Al prossimo aggiornamento
Il Fly Fisherman Club
I racconti della 1a avventura , i contatti e le amicizie instaurate , ci hanno gasati a mille, per cui ci prepariamo ad un nuovo viaggio per il 2001 e questa volta non lasciamo niente al caso.
Preparazione quasi paramilitare, (progettazione e realizzazione di un phontom da tre posti piu’ uno da due da sistemare, tende, materassini,sacchi a pelo, telefono satellitare, borse impermeabili ) e quant’altro ci viene in mente per affrontare la discesa di un affluente del grande fiume Ponoj.Siamo Io, Sandro, Daniele, Gianni, Antonio, piu’ le guide(ricercatori) Alexjej e Sasha e un ragazzo finlandese laureando in biologia.
Portare i due Phontom non e’ stato facile, non solo per il peso che ci hanno fatto pagare , ma per la preoccupazione che non arrivassero a destinazione compromettendo la spedizione.La fortuna e i dollari ci assistono, e arriviamo a Mosca , ora bisogna arrivare a Murmansk con tutti i bagagli. E’ fatta all’arrivo ci aspetta Sasha con un camion sul quale carichiamo il tutto.Il mattino seguente trasferimento in un altro piccolo aereoporto dove arrivera’ un elicottero per portarci a destinazione.I tempi russi sono molto approssimativi, per cui aspettiamo mezza giornata ma finalmente arriva .
E’ un bestione della guerra in Afgahjstan , ci carichiamo tutta la camionata di attrezzature e viveri e si parte con qualche difficolta’ ad alzarsi in volo. Il viaggio non e’ lungo, ma ci fa vedere una natura e dei panorami insoliti, ( Tundra , renne , fiumi e torrenti immersi in un territorio immenso).L’arrivo a destinazione e’ quasi traumatico,( presto scaricare bagagli, fare mucchio sotto elicottero, stare sopra al mucchio, ) l’elicottero senza spegnere il motore riparte e noi sotto a tenere i bagagli stesi come sardine … che fifa……
Ora siamo soli, abbandonati in un posto nella tundra ,vicino a un affluente del Ponoj .Per fortuna che abbiamo un rifugio , una capanna in legno con tavolacci per dormire , e un grill fuori dove Sasha ci prepara spiedini favolosi e frittelle.Il mattino seguente e’ pieno di preparativi, (montare i Phontom, l’attrezzatura da pesca, pronti per ridiscendere l’ affluente per 50 km ). Durante il percorso si pesca ma con scarsi risultati, ogni tanto ci si ferma per un caffe’ e uno spuntino.
Io e Daniele rimaniamo indietro, e ci accorgiamo di aver forato un gelleggiante. Richiamamo con qualche difficolta’ il gruppo e aggiustiamo alla meno peggio la foratura. Si riparte e dopo qualche ora eccoci alla confluenza con il Ponoj.Il fiume fa quasi paura tanto e’ largo e con acqua color caffe’,lo attraversiamo con ansia e timore, soprattutto per la precaria riparazione della foratura, e con un po di fortuna e qualche santo che ci protegge arriviamo a riva dove facciamo campo.
Sasha parte con la motosega a procurare legna e accende subito un gran fuoco, nel frattempo piove, e ci ripariamo sotto un telone per tentare di riparare la foratura, ma e’ troppo freddo e umido perche l’adesivo funzioni , ma una pezza piu’ consistente sembra reggere bene.La parte alta del Ponoj non ha molti spot pescabili a mosca, e’ molto largo e si entra in acqua in pochi punti.
Dove riusciamo si prova con la due mani e qualche salmone viene tirato a riva.Dopo alcuni accampamenti il viaggio volge al termine con un po di delusione , in compenso abbiamo rafforzato l’amicizia e appreso nuove informazioni.Arriviamo al campo dei Russi dove pernottiamo e il giorno seguente un elicottero ci riportera’ a Murmansk.
Convinti ritornare l’anno seguente ,lasciamo in loco il phontom da tre, le tende e quant’altro ci potra’ servire per la prossima volta.Il racconto non e’ finito qui, ora viene il bello, e ve lo riassumero’ nella 3a puntata 🙂
Ciao , Ubaldo Angelini
Il Fly Fisherman Club informa tutti i frequentatori dell’ ARS TRONTO che è stato definito un progetto per l’installazione di alcune WEBCAM distribuite lungo il tratto No Kill per poter monitorare i livelli e di conseguenza offrire in tempo reale la situazione delle acque del fiume Tronto nei tratti interessati.
E’ inoltre prevista l’installazione di un asta graduata visibile dal ponte romano,questo progetto in fase di realizzazione è un enorme passo avanti per la ARS TRONTO e va ad aggiungersi alle opere pianificate come la sistemazione degli accessi nella zona dello stadio, le scalette tra i due ponti e i sentieri che a causa delle piene verrano tracciati nuovamente.
Tutto questo necessita di tanto impegno e volontariato dunque ringraziamo in anticipo coloro che si offriranno per darci una mano per la manutenzione ordinaria e straordinaria.
Per info : info@flyfisherman.it
Il Fly Fisherman Club
Realizzazione : WALTER LUZI
Artificiale molto efficace durante la schiusa di Effemerella (Serratella) Ignita e piccole Baetis
MATERIALI IMPIEGATI :
AMO : Hanak H130 bl 20 18 16
FILO: Oliva
CODE: fibre di piuma di collo di gallo
RIGAGGIO: filo di cotone oliva
ADDOME: Dubbing di capok verde chiaro
TORACE: Dubbing CDC fibre sintetiche oliva scuro
ALI: CDC grigio naturale
TESTA: Filo di montaggio
Grazie all’impegno di Antonio Ercole e Daniele Bolelli (sempre con le orecchie dritte per nuove mete), si riesce quasi per caso a contattare un Biologo in Russia e, guarda la fortuna , si occupa di fare rilievi per l’Universita’ di Petrozavoskj sul fiume Varzuga, e dice che e’ possibile invitarci a titolo scientifico, per partecipare alla sua spedizione di ricerca.Siamo nel 2000, Io purtroppo per motivi di famiglia non posso accompagnarli nella nuova destinazione, ma Daniele , Sandro , Gianni e Antonio ,partono in Agosto per una prima avventura sulla penisola di Kola.
Affrontano il viaggio un po’ all’avventura, (i bagagli arrivano parzialmente, i tempi si stringono,) ma alla fine riescono ad arrivare a Murmask . Dopo un viaggio indescrivibile , tra boschi e guadi estremi con un mezzo al limite , eccoli sul fiume . E qui tutto scompare, il sonno , la stanchezza, l’ansia e la fame….
Il fiume Varzuga, e’ uno dei piu’ belli e pescosi della Penisola di Kola . Pescare a scendere con il gommone,penso sia una esperienza unica. Fermarsi nelle pool migliori, fare il campo nella foresta, pensare solo alla pesca mentre le guide Alexej e Sasha preparano spiedini e altre cibarie da consumare intorno ad un immenso falo’ …e’ un sogno che si avvera.
I giorni passano in fretta ,tra spostamenti e nuovi campi,la pesca e’ buona con salmoni intorno ai 3-5 Kg, si pensa gia’ al prossimo anno , ma con qualche idea ed esperienza in più’. Per questo tipo di avventura e’ indispensabile un appoggio locale, una guida che conosca bene il fiume e sappia risolvere le situazioni più strane che possono capitare (Orsi, Lupi, Bracconieri, e quant’altro…) poiche’ la strada piu’ vicina al fiume e’ a 200 km………..
Si, si e’ soli, soli , soli…. Ma con tanti salmoni !!!!!! in una natura immensa e indescrivibile con amici che tra una wodka e l’altra sparano le cavolate piu’ assurde…..da crepare dal ridere..
Spero che le foto fornite da Sandro rendano l’idea della avventura. Saluti Ubaldo Angelini
Ps: ma non e’ finita qui…… il seguito alla 2a Puntata.
FLY TIER : Antonio Napolitano
Mi è capitato spesso di trascorrere intere giornate di pesca , affrontando il fiume con diverse tecniche che mi hanno permesso, adattandomi alle diverse situazioni , di effettuare discrete catture cambiando l’assetto del mio finale esattamente come cambiava il modo di alimentarsi dei pesci, dunque tornare a casa soddisfatto e appagato . Eppure quando a fine giornata, arrivava il momento di effettuare l’ultimo lancio riponevo in esso la speranza di beccare l’esemplare di taglia o il pesce più bello della buca, quasi come l’occasione del gol-partita a tempo scaduto ! altre volte invece lo utilizzavo solo per tirare fuori tutta la coda per poi riporla in maniera ordinata nel mulinello 🙁
Bene, vi racconto quello che è successo durante una giornata di pesca in un tratto appenninico del fiume Tronto in compagnia del mio amico Remo.
Siamo nel periodo estivo per cui vista la conformazione del fiume e le alte temperature decidiamo di pescare in caccia risalendo il torrente pescando alternati per evitare di spaventare i pesci smaliziati durante gli spostamenti.
Nei momenti di attività peschiamo utilizzando delle Adams Irristestible ( mosca preferita di Remo) e Attila killer o Royal Wulff alternando il tutto ad una pesca a ninfa light , in fase di switch non cambiamo il finale ma semplicemente accorciamo o allunghiamo il tip in base all’esigenza per essere pratici ed immediati.
Nei momenti in cui i pesci erano fermi , abbiamo avuto la massima resa utilizzando una micro ninfa tipo pheasant tail su amo del 16-18 con spot rosso , montata con un piccolo strike indicator in foam .In questo modo abbiamo ottenuto diverse catture con diversi modi di pescare a mosca arrivando così alla sera .
A quel punto potevamo ritenerci soddisfatti ma nella mia testa sarei tornato indietro volentieri di 50 mt per giocarmi un ultima carta in uno spot dove poco prima avevamo pescato troppo velocemente e forse anche male . in prima battuta vista la stanchezza e comunque la buona giornata di pesca potevamo anche accontentarci e quindi iniziammo a percorrere il sentiero che ci avrebbe portato alla macchina ma si sa basta uno sguardo per capire se ti trovi con un pescatore come tanti o con un ossessionato come te e pochi secondi dopo siamo di nuovo diretti sul fiume con la luce del sole che diminuisce e preannuncia in nostro coup de soir.
Arriviamo e notiamo subito che le trotine che c’erano prima erano sparite nonostante gli insetti e le buone condizioni , Remo inizia ad effettuare alcuni lanci precisi sotto sponda e viene premiato con un paio di belle fario rustiche e ben pinnate, mi cede poi il posto indicandomi l’inizio della buca dove gli era sembrato di vedere una bollata di un pesce interessante.
Avevo un tip del #12 e lo sostituisco con uno del #16 montando una sedge su amo del 14, volteggio cercando di effettuare una sola posa piuttosto precisa, decido di stendere il finale e chiudere il lancio con la canna alta, in questo modo ho potuto creare un onda con il vettino dall’alto in basso provocando “la classica pattinata” della sedge che cade in acqua proprio in prossimità del punto indicatomi da Remo, vedo la scia creata della mia mosca e una gobba pinnuta che mi toglie il fiato …… ferrata , canna piegata e recupero !Remo mi aiuta a guadinarla e mi da il 5 🙂
Un pesce che definirei perfetto per molti motivi, perfetto per la bellezza, per la taglia, per il punto e la difficoltà di cattura, perfetto per il contesto.
A presto, Antonio