Nella vita di situazioni in antitesi tra loro, che generano emozioni altrettanto opposte ne abbiamo quante ne vogliamo. Ma, tra queste, ve ne sono due con le quali ogni pescatore ha avuto a che fare una serie indefinita di volte: la sconfitta e la vittoria.L’una non può escludere l’altra, vivono assolutamente in una sorta di strana simbiosi in cui, a seconda da che lato la si guardi, può essere estasiante come dannatamente deprimente.Tutti noi (me compreso) siamo soliti narrare di gesta epiche compiute nei più disparati e reconditi posti del globo terrestre terminandoli con la rituale foto di rito che ha in bella mostra la preda il cui sguardo lascia spazio a poche interpretazioni su chi sia il vincitore e chi il vinto (sebbene poi lo si rilasci nel suo habitat).In questo racconto mi voglio “salmonizzare”, andando volutamente contro corrente e raccontare di una sconfitta che, per come è maturata, sarà difficile da dimenticare e, oltretutto, spero di non dimenticare mai.Non nascondiamolo, noi pescatori dobbiamo essere un po’ come i giocatori di rugby che, dopo essersele date di santa ragione, al termine dell’incontro, vanno al terzo tempo, si stringono la mano onorandosi l’un l’altro. L’unica differenza sta nel fatto che, al termine di una giornata di pesca, è un po’ arduo ritrovare tutti i nostri pinnuti avversari per complimentarci a vicenda (ammesso che li sia presi).Bene, veniamo al racconto.
Eravamo, come spesso ci capita, dall’amico Angelo Piller ed in particolare, quel giorno, io ed Antonio stavamo accompagnando Cristian e Fiorenzo, due amici del Mosca Club Vallesina, nel No-kill di Perarolo.Chi conosce il posto (come io e Antonio conoscevamo) sa bene che, inoltrarsi nel bosco senza una quattro ruote motrici, è assolutamente sconsigliato nonché da sconsiderati.
Bene, per far risparmiare qualche minuto di cammino ai nostri amici, impavidi, siamo arrivati oltre le colonne d’Ercole.Al momento di salutarci, per fare ognuno la nostra bella giornata di pesca, cerchiamo di risalire quando una dannata pozza di fango ci fa arenare e da inizio all’avventura.I nostri amici, capendo che anche loro sarebbero incappati nello stesso inconveniente, si adoperano per farci risalire cercando di riempire la fangaia con tutta la legna disponibile nei paraggi ma senza successo.Non ci rimane che chiamare gli altri nostri amici, già intenti nella loro giornata di pesca, affinché ci tirassero fuori dall’impasse.Stefano e Gabriele ci soccorrono e, grazie all’aiuto di un signore che abitava nei paraggi e che possedeva un’auto idonea a quei posti, riescono a risolverci il problema non senza fatica. Mentre venivamo trainati fuori, vedevamo le scintille prodotte dall’attrito della catena (non avevamo corde) sull’attacco della sua auto ed io ne uscii fuori con il gancio traino spaccato in due. Ciò nonostante non smetteremo di ringraziare quello che per noi fu il buon samaritano, senza il quale avremmo avuto da penare non so quanto prima di venirne fuori.Guardiamo l’orologio e praticamente la mezza giornata di pesca se n’è andata.Cristian e Fiorenzo avrebbero avuto tutto il diritto d’insultarci fragorosamente (almeno al sottoscritto visto che a guidare ero io) ma si sono comportati da veri signori.Nella seconda metà della giornata saremmo stati io e Antonio a scendere nel no-kill.Ci mangiamo fugacemente un panino e, pronti a riscattare la giornata iniziata non certamente nel migliore dei modi, scendiamo verso il no-kill (stavolta fermandoci nella piazzola idonea).Appena apriamo il portellone del portabagagli Antonio si mette le mani nei capelli ed esclama: “Nooooo!!!”. Non c’è la borsa di Antonio in cui aveva scarponi e waders.Panico!!!! Dov’è ? Antonio fa uno sforzo di memoria e congela un’immagine in cui vede la propria borsa in una panca davanti Villa Marinotti dove l’aveva appoggiata la mattina poco prima di caricarla in auto.Pronti? Via !! Direzione Villa Marinotti alla ricerca della borsa perduta. Arriviamo e qui, nel frattempo, erano tornati Cristian e Fiorenzo in attesa di andare a pesca. Ci vedono arrivare tutti trafelati e, non appena diciamo il perché siamo lì, ci basta osservare il loro sguardo per leggere ciò che in cuor loro hanno pensato…. ma che, anche stavolta, non hanno proferito per non infierire. Touchè e grazie di cuore per la comprensione.
……….To be continued
DRESSING :
AMO : #12 Matzo Gambo Lungo
FILO DI MONTAGGIO : 8/0 Rosso
CODE : Marabou Nero / Crystal Flash
CORPO :Crystal Flash
TESTA : Bead Tungsteno 2,5/3,5mm Arancio Fluo
Nell’ultima settimana abbiamo avuto diversi giorni di pioggia, di conseguenza i livelli si sono alzati e l’acqua è risultata velata e quasi al limite.
In questi casi l’approccio al fiume diventa più complicato riducendosi a pescare lungo le sponde o sul filo delle correnti, è vero anche che in certe situazioni nascono diverse opportunità di catturare pesci in posti diversi dal solito, pesci che escono dalla propria tana e si mettono in atteggiamento da caccia spesso in acqua bassa o comunque dove solitamente non ce lo aspettiamo. Infatti, gli irriducibili dello streamer o ninfa pesante hanno effettuato alcune uscite con catture non numerose ma comunque di grande soddisfazione .
Purtroppo, oggi domenica 27 luglio, continua a piovere e il Tronto si è sporcato ulteriormente, in base alle previsioni ne avremo ancora per qualche giorno, pazienza vorrà dire che ne approfitteremo per costruire le mosche e riassorbire le nostre scatole 🙂
Dopo aver consumato il pranzo che le nostre splendide e pazienti mogli ci hanno preparato (panini con salame e mortatella, pizza di formaggio e crostata) abbiamo ripreso l’attività di pesca.
La morfologia del tratto più a monte è nuovamente cambiata, le gigantesche rocce e pietre disseminate nel fiume, hanno lasciato il posto a scorci più aperti e liberi.Tutta l’attività di pesca ne ha beneficiato, dandoci modo di riposarci ulteriormente e soprattutto di godere dello splendido paesaggio che ci si presentava.
Così come il paesaggio, anche le nostre amiche trote hanno variato la loro attività, diventando meno diffidenti e quindi più collaborative; permettendoci maggiori catture rispetto alla mattinata.
Il pomeriggio quindi è stato un susseguirsi di splendide catture, la maggior parte delle quali fatte a ninfa, su lame d’acqua molto veloci. Anche se in queste ore del giorno la temperatura è salita molto, l’attività dei pesci non è cambiata, ma ci ha permesso in qualche occasione di osare con delle voluminose mosche da caccia, che sono riuscite a volte a far scattare come molle i pesci in splendide bollate.
Verso le 16 abbiamo deciso di tornare in macchina e di spostarci in un tratto molto più frequentato del fiume ma questa volta con acque di categoria A.
Il tratto in questione è quello che si trova nei pressi di Trisungo, ed è meta di molti pescatori al tocco; qui abbiamo trascorso il resto della giornata, per poi ripartire verso casa ormai esausti alle 18, ma orgogliosi della stupenda giornata vissuta immersi nella natura dei nostri paesaggi Piceni.
Negli ultimi giorni sono iniziati ed in parte realizzati alcuni importanti interventi lungo le sponde della riserva ARS TRONTO. il tutto coordinato da Francesco Quagliarini che in poco tempo ha saputo mettere insieme gli uomini giusti ed organizzare una serie di lavori fondamentali per la fruibilità del fiume da parte degli amici frequentatori:
– pulizia confluenza fino al collettore (in questi giorni si arriverà fino alla carbon);
– Nei pressi del ponte romano è stata ripristinata la tabella, tolta la bacheca .
– IMPORTANTE !!! AL ponte romano adesso è possibile accedere al fiume per mezzo delle scalette in pietra non essendoci più il cancello chiuso, per cui l’accesso al fiume risulta molto più agevole.
– E’ stato pulito l’ ingresso alla cascata delle canterine;
– E’ stata effettuata un accurata pulizia all’ingresso nella zona dell’agraria con parziale ripristino dell’imbocco al fiume (solo da rifinire nei prossimi giorni);
– E’ stata effettuata la pulizia dell’ingresso nei pressi del centro commerciale OASI.
Nei prossimi giorni si provvederà alla pianificazione degli altri interventi .
Il FLY FISHERMAN CLUB
a cura di WALTER LUZI
Amo anak h 130 bl 20
Filo uni-thread 17/0 bianco
Code tre micro fibetts bianche
Addome kapoc grigio chiaro
Rigaggio un-nylon bianco
Torace foam nero kapoc grigio scuro
Testa filo di montaggio
a cura di Beniamino Costantini
Dal desiderio di scoprire sempre meglio il fiume che attraversa il nostro territorio; abbiamo deciso di organizzare un’uscita di pesca in un luogo poco frequentato del tratto libero del Tronto.
Il tratto in questione è di categoria B, ed è poco frequentato poiché l’accesso al fiume è molto scomodo e soprattutto le sponde così come l’aveo fluviale sono veramente poco accessibili.
Così in una calda domenica mattina io ed Antonio, siamo partiti all’avventura, dedicando un’intera giornata al fiume.Arrivati sul posto siamo rimasti subito colpiti dal paesaggio, molto simile a quello di un torrentone alpino, disseminato di rocce e giganteschi massi, che ostacolavano il passaggio.
Affrontare questo tratto di fiume è stata veramente una cosa ardua, non solo per l’azione di pesca ma anche e soprattutto nel risalire il corso d’acqua.
Improvvisati scalatori, abbiamo sondato ogni buca e correntina che via via ci si presentava, riuscendo a catturare stupendi pesci su degli scorci paesaggistici da togliere il fiato.
Molti pesci ferrati sono stati veramente difficili poi da guadinare, ne ricordo uno dove, oltre alla consueta collaborazione tra pescatori, Antonio si è dovuto improvvisare equilibrista per raggiungere l’acqua e per poi prendere il pesce.
Prevalentemente in tutti i tre chilometri di tratto che abbiamo battuto, abbiamo pescato a ninfa, lasciando la secca sono a quelle poche occasioni, dove vedevamo il pesce bollare.
Passata tutta la mattinata e buona parte del pomeriggio su questo tratto, ormai stremati dal continuo arrampicarsi, abbiamo deciso di di fermarci un attimo per riprendere fiato , bere e mangiare 🙂
….. continua 🙂
Siamo lieti di comunicarvi che la nota rivista “Fly Line ecosistemi fluviali” nell’ultimo numero (4 dell’anno 29 Luglio /Agosto 2014) ha pubblicato un articolo che descrive le attività del Fly Fisherman Club, impegnato non solo a divulgare la pesca a mosca ma anche alla salvaguardia dell’ambiente. Ricorda inoltre il prolungamento del tratto No-Kill della ARS TRONTO che è passato da 3,8 a quasi 8 Km, cita inoltre il passaggio del club da UNPEM a LEGAMBIENTE confermando la mission della forte attenzione verso gli ecosistemi fluviali e il rispetto per l’ambiente, in particolar modo per i fiumi e i pesci che li popolano.
DRESSING :
AMO : #14 GRUB
FILO DI MONTAGGIO : 8/0 Black
CODE : Fibre di Pernice
ADDOME : Goose Biot
SACCA ALARE : Flash Back Black
TORACE :SLF Dubbing Olive
TESTA : Bead Tungsteno 2,8mm
Finalmente questa settimana ci ha permesso di pescare discretamente grazie ai livelli bassi e l’ottima attività dei pesci.
Abbiamo effettuato diverse uscite con trote mooolto attive su grosse mosche da caccia, ottima resa anche con le ninfe classiche in fagiano o lepre presentate nei classici giri di corrente o pescando a vista( bellissimo), poi coup con imitazione di effimere chiare su amo del 18 con buona attività fino a notte.
Per la pesca in caccia ottima la adams parachute e i terrestrial tipo coleottero da lanciare sotto la vegetazione o fatti pattinare. Verso sera l’attività si sposta sulle effimere qualche sedge e l’insuperabile Arpo.
Quasi tutte le sere di questa settimana , dopo le 20:00 e fino a notte abbiamo assistito a coup de soir degni di questo fiume con pesci che bollavano ripetutamente a ritmi frenetici portandoci ad uscire dall’acqua a buio pesto 🙂
Una cosa importante che spesso fa la differenza, quando le trote bollano, è cercare di non camminare troppo dentro il fiume e magari scegliersi uno spot in cui stanare i pesci e godersi l’attività frenetica che , stando fermi, non verrà interrotta dai nostri movimenti o dalle “ondine” che provochiamo mentre ci muoviamo, sono tutti particolari importanti che spesso fanno la differenza forse come il lancio o la scelta della mosca!
A presto,
Il fly fisherman club