1. Le acque di categoria A e B sono sottoposte a regime gratuito di pesca controllata, con limitazione di capi catturabili e con eventuale limitazione delle giornate, secondo quanto stabilito dal calendario annuale di pesca.
2. Chi esercita la pesca nelle acque di categoria A e B, oltre alla licenza di cui all’articolo 21, deve essere in possesso di apposito tesserino, valido per l’intero territorio regionale, su cui annotare in modo indelebile la giornata di pesca e, subito dopo ogni prelievo, i capi catturati.
3. Il tesserino di cui al comma 2 è rilasciato dalla Provincia di residenza; per i cittadini di altre regioni e per gli stranieri, il tesserino è rilasciato dalla Provincia nel cui territorio s’intende esercitare la pesca. Il tesserino deve essere riconsegnato alla Provincia entro il mese di novembre di ogni anno. Per le operazioni di rilascio e riconsegna del tesserino, le Province possono avvalersi della collaborazione delle associazioni piscatorie di cui all’articolo 5.
Il numero di cc. è valido per la Provincia di Ascoli Piceno
Causale: Tesserino segna-catture per acque cat. A-B Anno ****
Versamento per anno 2014 Euro 5,00 (Cinque)
a cura di Remo Blasi
Nome della mosca : Wally Baetis
Materiale utilizzato
Amo : Hanak H100BL o simile #12 o #14;
Filo di montaggio: standard 6/0 Light brown;
Code: fibre di gallo pardo aconchado oscuro;
Corpo: biot di tacchino oliva;
Ali: piuma di anatra mandarina;
Hackles: CDC naturale in asola.
A cura di Ubaldo Angelini
Visti gli impegni estivi di Marco, decidiamo di passare 4-5 giorni in Slovenia sulla Sava ad Ottobre 2011.
La Sava di solito e’ una certezza anche se la stagione e’ un po’ avanzata ma a volte bisogna sapersi accontentare.
Partenza in macchina e arrivo nel pomeriggio, sistemazione in hotel a Bled , cena e a letto ,stanchi ma carichi per la nuova avventura.Il mattino seguente dopo abbondante colazione facciamo i permessi e via sul fiume. La Sava ha sempre quel fascino particolare, l’acqua turchese , le buche profonde che ti fanno pensare a pesci enormi . C’ero gia’ stato diversi anni fa, anzi ricordo la mia prima uscita all’estero fu proprio sulla Sava insieme a Soca e Unec .
Il fiume si presenta con livelli buoni e i tratti per pescare non mancano di certo, ma nonostante il periodo c’e’ ancora un buon numero di pescatori, Tedeschi, francesi, e naturalmente italiani ,per cui decidiamo di vedere il tratto a monte verso il Lago di Bohinj
Vista la poca o nulla attivita’ in superficie si pesca a ninfa e streamer e i primi risultati non mancano, iridee intorno al chilo, combattive e smaliziate.La prima giornata ci regala diverse catture e anche un bel temolo.Nei giorni seguenti ci spostiamo sempre alla ricerca di zone poco affollate e stranamente quelli che sembrano gli spot piu’ belli non ci danno il risultato sperato, solo in vicinanza dei ponti, e degli accessi facili vicino la strada c’e’ pesce, la risposta viene spontanea;
qui e’ piu facile fare un ripopolamento…Infatti la conferma l’abbiamo una mattina mentre stavamo preparandoci a scendere vicino a un ponte.
Un camioncino con tre persone si ferma e scarica un bidone di trote proprio a valle del ponte e riparte lungo la strada che costeggia il fiume. Io e Marco ci guardiamo quasi increduli, in un momento il mito di un fiume era crollato, ma soprattutto era svanito in me il ricordo di un passato piu’ selvatico e vero della Sava.
Anche qui i fiumi non sono piu’ gli stessi, tranne forse qualche eccezione, e il turismo piscatorio forse vuole solo che ci siano tanti pesci . La vacanza finisce con un po di rammarico, certo non pensavo di ritrovare un fiume selvaggio, ma neanche che mi buttassero le trote sotto ai piedi !!!
Che altro dire………………………
Al prossimo racconto 🙂 Ubaldo Angelini
Scritto da Remo Blasi
E’ risaputo che c’è un pesce che, forse più di ogni altro, accende in ogni pescatore a mosca una scintilla particolare: il temolo.
In una sera al club, parlando del nostro amico timallide, ci balza subito in testa l’idea di doverlo affrontare quanto prima.Senza perder tempo, organizziamo un’uscita di pesca direzione Tai di Cadore, dove ad aspettarci c’è l’amico Angelo Piller che, oltre che a gestire la splendida struttura di Villa Marinotti dove soggiorneremo, è, prima di tutto, grandissimo pescatore nonché tra i principali (forse il principale ma, con la modestia che lo contraddistingue, non lo dirà mai) conoscitori dei corsi d’acqua locali dove poter insidiare la nostra ambita preda.
Siamo nella prima decade di Maggio, il Piave a Perarolo (sia nella zona c C&R che nel No-Kill) offre possibilità concrete di portare al guadino esemplari dalle taglie considerevoli ma, il sottoscritto ed Antonio, forti delle dritte forniteci da Angelo, ci dirigiamo verso il lago di Auronzo, anche conosciuto come lago di Santa Caterina, un lago artificiale che sorge nei pressi del comune di Auronzo di Cadore.
Qui si immette l’Ansiei, un affluente del Piave, creando un’ampia zona in cui il temolo è presente in maniera massiccia. Teniamo a sottolineare che il tratto in questione è libero e quindi non sottoposto a regolamento specifico.Non ci rimane che metterci all’opera sperando di incappare in una giornata difficile da dimenticare.
In mattinata, a dire il vero, il sottoscritto ebbe un po’ troppi problemi con le ferrate e diede luogo alla sagra del “liscio”, mentre Antonio riuscì a prendere dei bei pesci.Decidiamo di fare una pausa ristoratrice nella pizzeria a bordo lago da dove uscì ripromettendomi di non pescare il giorno dopo se la prossima ferrata l’avessi mancata.
Beh, forse la pizza, forse la birra, da quel momento cominciò veramente la giornata da evidenziare in rosso sul calendario. Iniziò una lunga serie di catture l’ultima delle quali dava sempre più soddisfazione della precedente.
Risalimmo inoltre il fiume, trovando un ambiente particolare in cui riuscimmo ad insidiarli in ogni dove, in grosse lame, in raschi, nei rigiri ai margini del fiume.Beh, mai più di questo giorno, possiamo dire di aver centrato l’obiettivo: volevamo il temolo? Non potevamo chiedere di più.
Ora non ci resta che elencare i ringraziamenti d’obbligo per quanto vissuto in questa indimenticabile giornata.Il primo va sicuramente al posto ed alle condizioni, particolarmente favorevoli, che ci hanno permesso di tirar fuori pesci veramente degni di nota.
Il secondo lo dobbiamo sicuramente ad Angelo che ha saputo interpretare i nostri desideri suggerendoci dove andare.Il terzo ed ultimo non può che andare a lui: il nostro amico temolo.Grazie e a presto, Remo.
FLYG NYMPH by Graziano Viviani
Il Fly Fisherman Club di Ascoli Piceno rende nota la sua nuova identità come circolo di LEGAMBIENTE.
Dopo molti anni passati all’interno dell’U.N.Pe.M. (Unione Nazionale Pescatori a Mosca), arriva la decisione di passare ad una delle associazioni ambientaliste più quotate e rappresentative a livello nazionale per aumentare la forza e la visibilità dell’ARS Tronto, non solo nell’ambito della pesca sportiva. Con l’occasione vogliamo ringraziare in primis l’U.N.Pe.M. per tutto quanto occorso in questi anni e per le opportunità di crescita che ci sono state concesse. Il Fly Fisherman Club, in qualità di circolo di LEGAMBIENTE pertanto proseguirà nel suo rinnovato progetto di gestione partecipata del No Kill ascolano affinchè questo sogno, divenuto ormai una realtà, sia condiviso da un sempre maggior numero di pescatori e non.
Un doveroso ringraziamento va all’amministrazione provinciale di Ascoli Piceno nelle persone di Alessandro Filiaggi e della dott.ssa Anna Maria Lelii che sin dall’inizio della nascita del progetto ARS Tronto (2007), continuano imperterriti a rinnovarci la loro piena fiducia e disponibilità, ma soprattutto ci preme ringraziare gli esponenti sia di LEGAMBIENTE Marche che quelli provinciali: non hanno avuto dubbio alcuno nel credere nel nostro progetto, pur conoscendoci solo marginalmente, dandoci piena fiducia e disponibilità nella prosecuzione di questa avventura che si chiama ARS TRONTO. Noi del Fly Fisherman Club faremo tutto il possibile per non tradire questa fiducia, ma soprattutto daremo il massimo per non tradire la fiducia di quanti frequentano e frequenteranno le acque del nostro amato Tronto ascolano.
Il Fly Fisherman Club
Il Presidente Marco Travaglini
Considerando lo scioglimento della neve, alcune giornate di pioggia e i lavori in galleria ENEL ad Arquata del Tronto , ( per questo ultimo motivo l`acqua viene direttamente dal Tronto alto senza essere invasata ) i livelli della Ars Tronto tendono ad essere più alti del solito. Nonostante questo abbiamo avuto la possibilità di testare alcuni punti della riserva con buoni risultati sia per quanto riguarda le schiuse che la presenza di pesci e che pesci !
Nelle ore centrali ci sono interessanti schiuse di plecotteri sul #16 -#18 ed abbiamo visto diversi esemplari di fario in attività.Anche i numerosi e sospettosi cavedani presenti sotto le sponde invogliano alla sfida e permettono comunque di trascorrere qualche ora a pesca nell’ Ars Tronto.
Certamente l’acqua non è sempre limpida ma pian piano sta tornando a posto disegnando una nuova conformazione ricca di buche nuove , raschi e correnti, ottime postazioni per le trote presenti.
Le attività di sistemazione sono già iniziate e il Fly Fisherman Club è all’opera per il ripristino degli accessi e i sentieri presenti nella riserva.
Nel frattempo restiamo disponibili per tutte le info relative a livelli, permessi ecc..
Vi aspettiamo sul fiume.
il Fly Fisherman Club
Ho avuto la fortuna di pescare in questo tratto in diversi periodi dell’anno e devo dire che ogni volta mi ha regalato giornate di pesca molto interessanti, per i pesci di qualità e per la conformazione del fiume che rende l’azione di pesca varia e tecnicamente impegnativa.
Ad inizio stagione (metà Marzo – metà Aprile), l’attività in superficie è buona con schiuse e bollate presenti per gran parte della giornata.
Verso Giugno ho ottenuto buoni risultati con formiconi in foam e grosse ninfe fatte ballare nei correntoni, vedere lo stop del finale e ferrare restando, per un secondo, con il dubbio di aver agganciato un tronco fino a che inizia il combattimento con le grosse fario o terribili iridee che mettono a dura prova i finali del 14-16 che normalmente uso, bellissimo !
Pesci comunque in piena forma e ben pinnati come questa fario presa dal mio amico Massimo a secca.
In estate , Luglio-Agosto , forse è il periodo più difficile per via delle alte temperature e la scarsa attività durante le ore centrali ma pescando a ninfa e streamer durante il giorno e a secca alla sera , ci si diverte in un contesto straordinario come quello delle dolomiti !
L’ultima uscita l’ho fatta a Settembre ed ho voluto pescare tutto il tratto dalla mattina alla sera, sondando ogni mattonella d’acqua, con terrestrial, mosche da caccia e micro ninfette, quest’ultime mi hanno dato enormi soddisfazioni praticando una pesca “ZEN” nelle acque più basse , restando sempre molto concentrato e attento ai minimi particolari (che hanno fatto la differenza) risalendo il fiume e pescando prima davanti a me,dove avrei messo piedi poco dopo ed è li, in un palmo d’acqua che ho catturato questa splendida fario !Ha preso la mia piccola ninfa ( su amo del 18-20) montata con fagiano e due giri di seta floss arancio prima della testa realizzata con una pallina di tungsteno color oro di 2,5 mm. In questo caso avendo la luce del sole che mi bruciava la superficie dell’acqua, devo dire che le cose che hanno fatto la differenza sono stati l’avvicinamento e sopratutto l’utilizzo dello strike indicator in foam adesivo ( tipo Pinch On Float). Questo tipo di strike per me è formidabile in quanto ti permette un approccio discreto e di avvertire in tempo reale la mangiata,per cui la ferrata arriva quasi contemporaneamente 🙂
Che dire, Santo Stefano di Cadore, ottima meta per chi ama la montagna , le dolomiti, la pesca a mosca !
La canna che ho utilizzato è una 9′ per coda 4 ma anche una coda 5 va benissimo dovendo pescare a streamer o con grosse ninfe.
Il tratto è lungo circa 4 Km ed è a numero chiuso per max 6 pescatori al giorno .
E’ consentito l’utilizzo di un solo artificiale senza ardiglione, per i permessi di pesca rivolgersi a : Cartolibreria Gant – informatica Gant via San Candido, 32 – 32045 Santo Stefano di Cadore ( BL) Tel 0435.62559
Per la sistemazione io ho scelto Villa Marinotti che si trova nella vicina Tai di Cadore (BL) con l’amico Angelo Piller, grande conoscitore di queste acque ma sopratutto grande pescatore, sempre disponibile per consigli pratici e indicazioni su questo tratto di fiume.
FLY TYER : Graziano Viviani
Emergente classica e universale, usata nel posto giusto al momento giusto fa sempre la differenza, specie nel tratto “tra i due ponti” .L’alta pressione di pesca in questo tratto della ARS TRONTO, mi ha portato a realizzare questa imitazione utilizzando materiali semplici e naturali per ingannare anche le trote più sospettose.
Nelle serate di Maggio-Giugno-Luglio nei momenti in cui le schiuse hanno inizio non possiamo non avere una dozzina di emergentine in CDC come questa 🙂
Provatela nelle vostre acque o magari qui in Ars Tronto.
Il Fly Fisherman Club