Oggi parliamo di Pescavventura Fly Tour 2 , La serie in onda su Sky canale 236 a cura di Alberto Salvini e Marica Cicoria , interamente dedicata alla costruzione di mosche artificiali .
Questa per noi è una puntata speciale perché vedremo al morsetto il nostro amico e membro del Fly Fisheman Club , Walter luzi.In questa puntata Walter si cimenterà nella realizzazione della mosca che più di tutte lui stesso definisce un vero e proprio biglietto da visita, la “Epeorus Paraxial” ,una mosca da caccia per acque veloci , ottima per trote e cavedani, una “mosca da Pesca“.
Ringraziamo Alberto Salvini e Marica Cicoria ai quali facciamo i complimenti per la qualità dell’intrattenimento che offrono da sempre agli abbonati condividendo in pieno la passione per la pesca a mosca e il rispetto per la natura.
Dunque non perdete la puntata n°7 in onda in questi giorni su SkY canale 236.
By Graziano Viviani
MATERIALI IMPIEGATI
Dopo un periodo di piogge incessanti e livelli proibitivi, finalmente si intravede un miglioramento e noi , ovviamente , non potevamo che approfittarne per fare un giro di ricognizione per valutare la situazione e sopratutto andare a pesca.
Qualche giorno fa ci siamo riuniti a valle della riserva e con le adeguate attrezzature abbiamo affrontato le acque del Tronto che , in quel contesto , ricordavano i grandi fiumi da Steelhead 🙂 di conseguenza abbiamo optato per le attrezzature pesanti …ma pesanti davvero ! Infatti molti di noi sono arrivati con la canna a due mani ,gli altri con le 9′ per code 7-8.
Distribuiti e allineati lungo la sponda abbiamo trascorso qualche ora nella solita atmosfera amichevole e rilassata che caratterizza da tempo le nostre uscite, abbiamo pescato sopratutto a streamer riscontrando diversi attacchi e alla fine un paio di catture sono arrivate.
Oggi 18 Maggio, ci siamo risvegliati con l’acqua del fiume in evidente schiarita e livelli in calo, forse è la volta buona, forse questa volta il duro inverno è davvero finito, si spera !
Ubaldo e Beniamino hanno pescato tra i due ponti con imitazioni di ninfe e piccoli streamer , hanno individuato la giusta tecnica che gli ha permesso di catturare qualche bella fario, direi un ottimo inizio!
Bene, ripartiamo da qui , da questa giornata con la speranza di vedere la situazione migliorare e ricominciare a pescare regolarmente, a pescare seriamente 🙂
A presto
il Fly Fisheman Club
Testo e Foto di Ubaldo Angelini
Era il1998 quando l’amico Pietro Garbolino mi propose questo viaggio di pesca .
Piero era sempre alla ricerca di nuovi itinerari e su internet trovo’ un articolo che descriveva la Lapponia Svedese ,in particolare il campo di pesca di Tjunajokk come uno dei migliori al mondo per la pesca del temolo artico ,trote di lago e lucci .Presi i contatti con il manager del campo ,il sig. Palle Anderson, prenotammo per una settimana fra Luglio e Agosto.
Il campo si trova sul fiume Kaitum che fa parte del bacino fluviale del Kalix che sfocia nel mar Baltico , ed e’ a 120 km sopra il Circolo Polare Artico , raggiungibile da Kiruna con 30 minuti di elicottero.
La localita’ e’ selvaggia, priva di insediamenti umani, ed e’ tutelata essendo dichiarata Parco Naturale.
Il campo e’ costituito da diverse capanne in legno dotate di impianto di riscaldamento a gas ed elettrico con pannelli solari, in piu’ una cucina , poi i servizi, il ristorante e la reception con un piccolo negozio che ha un po di tutto.
Il fiume mi apparve subito grandissimo , difficile da pescare in wading sia per la corrente , ma soprattutto per il fondo costituito da grosse rocce spaccate dal gelo invernale.
Iniziai pescando a ninfa usando dei jig dorati sul 16-18 che mi aveva insegnato l’amico Esildo, e devo dire che i risultati non tardarono a venire. Quasi ogni lancio era un bel temolo , con pezzature sopra ai 40 cm ,e qualcuno anche intorno ai 50. Che pesce stupendo, con la sua grande pinna dorsale si mostrava in tutta la sua eleganza e potenza in salti mozzafiato, e a fine giornata, alternando anche con la secca nei momenti di attivita’, le catture erano veramente tante .
La cosa che ti colpisce di piu’ in questi posti ,nel periodo estivo ,e’ la completa mancanza del buio , e’ sempre giorno e succedeva spesso che quando noi tornavamo al campo dopo una giornata di pesca , alcuni partivano con il sole di mezzanotte per le loro battute.Mi piacque talmente che l’anno dopo tornai insieme agli amici Sandro e Antonio Ercole nel mese di Agosto. I livelli erano piu’ bassi e per la pesca e’ il periodo migliore, l’unico inconveniente e’ che ci sono piu’ zanzare, ma un po’ bisogna soffrire …..
E’ stata sicuramente una bella esperienza insieme a simpatici amici in un posto da favola, ciao . Al prossimo racconto
Ubaldo Angelini
By Graziano Viviani
MATERIALI IMPIEGATI
A cura di Remo Blasi
Nell’ultimo numero della nostra newsletter avevamo anticipato l’imminente apertura, da parte dell’amministrazione provinciale, di un nuovo tratto no-kill sul rio Tallacano .
Bene, oggi siamo lieti di annunciarvi che quanto preannunciato é operativo dal 5 Maggio scorso.
Sempre come evidenziato nel nostro comunicato, tale riserva ha la peculiarità di essere immersa in un contesto incontaminato qual é quello fornito dai monti Cerosa e Savucco che sovrastano la località di Acquasanta Terme.
Il tratto, lungo circa 1,5 km, é aperto a tutte le tecniche ma rigorosamente adottando la tecnica del catch & release; questo ad avvalorare la sensibilità dell’amministrazione provinciale a tale modo di intendere la pesca che salvaguarda in maniera indiscutibile i corsi d’acqua.
Ci piace pensare, che a tale evoluzione, anche noi abbiamo fornito il nostro modesto contribuito, avendo da sempre perorato tale causa in virtù della gestione della A.R.S. Tronto ormai giunta al settimo anno.
Nei prossimi numeri torneremo a parlare di questo nuovo progetto per darvi maggiori dettagli e per annunciarvi le evoluzioni che graviteranno intorno allo stesso.
Per ora non ci resta che….andare a pesca.
Remo
A cura di Beniamino Costantini
Alle prime luci della mattina ero già a casa di Walter, pronto per partire alla volta di Borgo Cerreto.
Walter era già sveglio da tempo, e freneticamente stava terminando gli ultimi preparativi …..
Stava scegliendo gli artificiali da portare ?
Stava forse controllando la sua attrezzatura ?
Era forse come pensate tutti al morsetto, per l’ultimo micidiale dressing da portare?
No Walter era alla friggitrice, e stava finendo di cuocere le ultime Olive all’Ascolana da portare con noi.
Alla mia esclamazione: “Caspita Walter, cosa stai facendo, partiamo che si sta facendo tardi !!”, la risposta è stata un secco: “Calmati, queste devono essere ancora calde quando le mangiamo; quindi devono essere cotte ora.”, e naturalmente aveva ragione.
Arrivati a Borgo Cerreto ci siamo incontrati con il resto degli amici: Piero Scortechini (Cormorano) istruttore SIM e Ian Mitchell (Koala) Australiano in vacanza in Italia .
Come suggerito da Piero, prima di entrare in pesca, ci mancava una cosa fondamentale, una cosa che avrebbe fatto la differenza sul fiume ….. Il famosissimo panino con prosciutto di cinghiale e olio di oliva; e devo dire che anche lui aveva ragione.
Fatto il permesso ci siamo recati nel “Settore B”, dove è iniziato il divertimento.
Ian ci ha mostrato delle imitazioni che solitamente utilizza in Australia dove vive, e che voleva provare ad utilizzare anche qui.
Walter ha risposto con il suo dressing preferito “Lo sparpaglione”
Ed il risultato non poteva essere che una serie di catture fantastiche.
Tra una cattura e l’altra, Piero Scortechini (Cormorano) istruttore di lancio SIM, ci ha dimostrato una serie di lanci tecnici, provando anche le nostre canne, e rimanendo stupito da quella di Walter, una “Rosorani”.
Arrivati ormai all’ora di pranzo, abbiamo mangiato sul fiume, e non vi dico quello che è stato …..
Olive all’ascolana, Panino con prosciutto di cinghiale, il tutto annaffiato da buon vino e dalla famosa “Spuma Paoletti” prodotta in Ascoli Piceno, che si sposava benissimo con le olive.
Certo ripartire è stato molto difficile ….
Ma non è detto poi che: “chi dorme non piglia pesci”, perchè è bastato un solo lancio, con l’artificiale giusto ….
a dare questo risultato:
Una bellissima Fario, la più grossa della giornata.
Spronati ormai dalla cattura di Walter, ci siamo rimessi tutti in pesca, risalendo il fiume, e provando con delle mosche da caccia.
Il pomeriggio è stato meno fruttuoso rispetto alla mattina, ma anche qui sono usciti bei pesci che hanno accontentato tutti. Ormai arrivati al tramonto, tanto si era fatto buio che abbiamo avuto anche problemi nel ritornare alla macchina; salvati dall’unica torcia che mi ero portato, ci siamo messi sulla strada di casa.
Cosa dire è stata una giornata bellissima, passata con ottimi amici, all’insegna del buon mangiare, del divertimento e soprattutto esercitando la nostra più grande passione, “LA PESCA”.
Non posso far altro che ringraziare tutti gli amici, per la bella giornata, sicuro di rivederli tutti sul fiume a caccia di una nuova avventura.
Ben.
In relazione al recente articolo pubblicato sul Corriere Adriatico, ci preme fare una precisazione:
È vero, le ultime due piene straordinarie avvenute nel bacino del Tronto tra novembre e dicembre 2013,hanno provocato danni ingenti sia al fiume che lungo gli argini interessando anche diverse strutture, ma è altrettanto vero che le piene sono anche un modo per rigenerare il fiume ricreando nuova fauna bentonica , nuovi percorsi e nuovi equilibri sopratutto per i pesci, come riscontrato nel tratto no kill “ars Tronto” di c.ca 7 km che scorre nella città di Ascoli Piceno e gestito dal Fly Fisherman club, dopo la piena le catture effettuate dai tanti frequentatori sono state numerose e di ottima qualità .
Estate, Ascoli Piceno ARS Tronto sotto al circolo Morelli , qui il Tronto dopo un bel tratto in regolare discesa , con alcune buche e correntine più o meno veloci , rallenta verso un bellissimo costone roccioso e curva per continuare il suo cammino verso il mare .
Pesco con canna in bamboo 7’ coda 4 , la mia Mangusta costruita con l’aiuto di Gabriele . Pesco a ridosso del costone roccioso con artificiali di piccole effimere , iniziano a bollare dei cavedani veramente interessanti , vedendo però che questi disdegnano l’ artificiale che poco prima mi aveva permesso la cattura di alcune trote prendo e modifico il tip .
Stacco il tip del 14 lo doppio attorcigliandolo su se stesso e lo attacco al finale , con me c’è Matteo che curioso mi domanda perché questa modifica , completo la montatura attaccando allo spezzone doppio del 14 un tip del 10 poco più lungo di un metro e rispondo a Matteo che lo spezzone doppiato del 14 mi farà da ammortizzatore e il 10 mi permetterà di utilizzare nel migliore dei modi una delle mie piccole para-grizzly.
Monto una para-grizzly su amo 18 , alcuni falsi lanci e riesco a prendere il filo di corrente giusto , l’artificiale scompare in un’impercettibile bollata , ferro è veramente grande , il tip viene messo a dura prova , spero che l’espediente dello spezzone ritorto funzioni .
Contrasto con attenzione la difesa del pesce cercando di non dargli troppa coda , certo che la canna in bamboo fa la sua parte egregiamente e dopo alcuni minuti riesco a portare il cavedano nel guadino .
Caspita veramente un bel pesce , slamo e rilascio direttamente dal guadino .
A presto, Walter Luzi