Ecdyonurus venosus

Ecdyonurus venosus

Salve,

questo mese la scheda tratterà di nuovo l’ordine degli effemerotteri e nello specifico la famiglia dell’Heptageniidae genere Ecdyonurus e precisamente la specie Ecdyonurus venosus. Il tema comune di questi insetti finora trattati e che sono ampiamente diffusi in tutto il territorio nazionale.

 

Diffusione e specificità

Philum Artropodi

Ordine Ephemeroptera

Famiglia Heptageniidae

Specie Ecdyonurus venosus

NINFA

agosto Ecdyonurus venosus.docx

Subimmago femmina

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Subimmago

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L’Ecdyonurus venosus è presente su tutto il territorio italiano. E’ un insetto che predilige fiumi e ruscelli con fondi sassosi con corrente vivace. Le ninfe di mm 12/15 colore grigio con macchie gialle presentano il corpo appiattito per consentire lo spostamento in acque veloci. Il periodo di sfarfallamento va dalla metà di maggio a settembre, la ninfa si sposta sui sassi o sulla riva. Le subimago sono facilmente identificabili a causa sia del loro colore del’addome nocciola rossastro che nell’immago diventa rosso ruggine (da qui il nome venosus) sia delle dimensioni mm 12/18 con code di mm 45/30. Le sub immago hanno una vita piuttosto lunga 24/48 ore e l’ovideposizione avviene in volo.

Generalità: ciclo biologico degli effemerotteri

A partire dallo stadio adulto gli Ephemeroptera smettono di alimentarsi a causa dell’atrofizzazione dell’apparato boccale. Non a caso in grecoephemeros significa “che vive un giorno”. Raggiunta l’immagine alare, la loro vita rimane infatti di breve durata: il più delle specie vive meno di un giorno, mentre solo alcune arrivano massimo a una settimana. Avendo così poco tempo a disposizione, gli insetti sono immediatamente alla ricerca di una compagna. L’accoppiamento avviene in volo, sempre nelle vicinanze dell’acqua. Il maschio afferra letteralmente la femmina trattenendola con le zampe posteriori (frequentemente più lunghe) e la tiene a sé con alcune appendici genitali di struttura a pinza o a forcipe. Per favorire l’individuazione delle femmine, che al momento dell’accoppiamento volano in grossi sciami nei pressi dell’acqua, i maschi possiedono generalmente degli occhi più grandi. In alcune specie gli occhi (che in quest’ordine sono sempre composti) sono suddivisi in due parti, una superiore – con delle faccette più grandi, ed una inferiore – con delle faccette più piccole. Nei Baetidae la parte superiore assume una particolare forma a torre dalla punta appiattita (formando i cosiddetti “occhi a turbante“) favorendo ulteriormente l’individuazione della compagna.

La brevità della vita degli adulti è compensata da un lungo processo di sviluppo larvale. Alcune larve arrivano ad impiegare 2 anni per raggiungere la prima muta (Ephemera danica), anche se la media rimane quella di un anno. Le larve di alcune specie posseggono ben 27 mute. Il loro sviluppo avviene completamente in acqua, o comunque nelle vicinanze della superficie. Si nutrono di piante ed alghe, e si ipotizza che alcune siano in grado di cibarsi di composti organici animali. Respirano grazie a branchie laterali appiattite, dette tracheobranchie (di solito 7) disposte lungo l’addome, anche se non mancano specie con branchie situate alla base delle coxe. In alcune specie le branchie possono essere in grado di vibrare agitando l’acqua intorno, in modo da supplire ad un’eventuale carenza d’ossigeno o addirittura in modo da generare una piccola spinta propulsiva nel mezzo acquatico. La maggior parte degli Ephemeroptera possiede tre appendici caudali, anche se nella rispettiva forma adulta ne possono manifestare un numero diverso

 

Alla prossima scheda

Francesco Quagliarini

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