In barca, per tenere la coda di topo in ordine e per ottenere buoni shooting durante il lancio, si è soliti usare degli stripping basket cilindrici morbidi (raccogli foglie, o raccogli indumenti sporchi), oppure dei cilindri rigidi (portaombrelli o similari). Questi accessori hanno però un limite: l’ingombro, che mentre si pesca in barca vuol dire molto. Qualche mese fa l’amico Paolo Fortunati, mi mandò una foto di uno stripping basket innovativo proveniente (come al solito) dagli U.S.A.. ![]() Appena vidi questa foto pensai subito di prendermene uno, ma poi saputo il costo di $ 129,00 pensai di provare a farmene uno; se non ci fossi riuscito avrei lasciato stare, continuando con i metodi che utilizzo da anni. (questa spesa mi sembra veramente eccessiva visto che i metodi che uso abitualmente mi costano al massimo €10-15 e con buoni risultati). ![]() Allora, ho acquistato un tappeto da bagno (di quelli con le ventose sotto per capirci) dei più economici (€ 5,00-€ 6,00) delle dimensioni di 53cmx53cm (se ne trovate di più grandi, attorno ai 60cmx60cm è ancora meglio), 15 metri di spago per tagliaerba del diametro di 1,60 mm (€ 1,60). Il resto dell’occorrente ce l’avevo in casa: una forbice, un accendino e dell’Attak. Procedimento
Con la forbice tagliare lo spago da tagliaerba in pezzetti da 7-8cm Bruciare ciascuno dei pezzetti fino a che non si sciolgono, schiacciarli su una superficie piana in modo che si formi una testina piatta (tipo la testina di un chiodo). Infilzare i vari pezzetti sul tappeto (nel caso in cui il tappeto sia troppo duro e non si riesca a perforare la gomma, ci si può aiutare con un ago). Bagnare con un po’ di attak la base del pezzetto di spago, e infilare completamente in modo che la base si appoggi sulla gomma del tappeto e ci rimanga attaccata. Infilzare i pezzetti di spago ad una distanza di 8-10 cm un dall’altro. Il LAVORO è finito!! Si noti come la coda si disponga in modo disordinato, ma sicuramente al momento dello shooting o durante i volteggi, scivolerà via senza ingarbugliarsi, anche dopo uno spostamento in barca a ricercare i nostri amici pinnuti. Inoltre, si potrà tagliarlo delle dimensioni che più ci aggradano, per poterlo posizionare attorno alla console, al sedile o altri oggetti fissi della barca.
Proprio per questo ne ho fatti due, uno quadrato e uno lungo e stretto. Altra comodità è che si può tranquillamente calpestarlo senza rovinare il resistente pezzetto di spago da tagliaerba che tornerà nella posizione iniziale in un batter d’occhio. Alberto Galeazzo (Faina)
© PIPAM.org
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Un nodo semplice ma essenziale!
Questo nodo illustra la connessione del backing alla bobina del mulinello.
Sicuramente adatto a coloro che ancora non lo conoscono ma un video chiaro e ben fatto come questo merita di essere visto da tutti 🙂
Salve,
questo mese la scheda tratterà di nuovo l’ordine degli effemerotteri e nello specifico la famiglia dell’Heptageniidae genere Ecdyonurus e precisamente la specie Ecdyonurus venosus. Il tema comune di questi insetti finora trattati e che sono ampiamente diffusi in tutto il territorio nazionale.
Diffusione e specificità
Philum Artropodi
Ordine Ephemeroptera
Famiglia Heptageniidae
Specie Ecdyonurus venosus
NINFA
Subimmago femmina
Subimmago
L’Ecdyonurus venosus è presente su tutto il territorio italiano. E’ un insetto che predilige fiumi e ruscelli con fondi sassosi con corrente vivace. Le ninfe di mm 12/15 colore grigio con macchie gialle presentano il corpo appiattito per consentire lo spostamento in acque veloci. Il periodo di sfarfallamento va dalla metà di maggio a settembre, la ninfa si sposta sui sassi o sulla riva. Le subimago sono facilmente identificabili a causa sia del loro colore del’addome nocciola rossastro che nell’immago diventa rosso ruggine (da qui il nome venosus) sia delle dimensioni mm 12/18 con code di mm 45/30. Le sub immago hanno una vita piuttosto lunga 24/48 ore e l’ovideposizione avviene in volo.
Generalità: ciclo biologico degli effemerotteri
A partire dallo stadio adulto gli Ephemeroptera smettono di alimentarsi a causa dell’atrofizzazione dell’apparato boccale. Non a caso in grecoephemeros significa “che vive un giorno”. Raggiunta l’immagine alare, la loro vita rimane infatti di breve durata: il più delle specie vive meno di un giorno, mentre solo alcune arrivano massimo a una settimana. Avendo così poco tempo a disposizione, gli insetti sono immediatamente alla ricerca di una compagna. L’accoppiamento avviene in volo, sempre nelle vicinanze dell’acqua. Il maschio afferra letteralmente la femmina trattenendola con le zampe posteriori (frequentemente più lunghe) e la tiene a sé con alcune appendici genitali di struttura a pinza o a forcipe. Per favorire l’individuazione delle femmine, che al momento dell’accoppiamento volano in grossi sciami nei pressi dell’acqua, i maschi possiedono generalmente degli occhi più grandi. In alcune specie gli occhi (che in quest’ordine sono sempre composti) sono suddivisi in due parti, una superiore – con delle faccette più grandi, ed una inferiore – con delle faccette più piccole. Nei Baetidae la parte superiore assume una particolare forma a torre dalla punta appiattita (formando i cosiddetti “occhi a turbante“) favorendo ulteriormente l’individuazione della compagna.
La brevità della vita degli adulti è compensata da un lungo processo di sviluppo larvale. Alcune larve arrivano ad impiegare 2 anni per raggiungere la prima muta (Ephemera danica), anche se la media rimane quella di un anno. Le larve di alcune specie posseggono ben 27 mute. Il loro sviluppo avviene completamente in acqua, o comunque nelle vicinanze della superficie. Si nutrono di piante ed alghe, e si ipotizza che alcune siano in grado di cibarsi di composti organici animali. Respirano grazie a branchie laterali appiattite, dette tracheobranchie (di solito 7) disposte lungo l’addome, anche se non mancano specie con branchie situate alla base delle coxe. In alcune specie le branchie possono essere in grado di vibrare agitando l’acqua intorno, in modo da supplire ad un’eventuale carenza d’ossigeno o addirittura in modo da generare una piccola spinta propulsiva nel mezzo acquatico. La maggior parte degli Ephemeroptera possiede tre appendici caudali, anche se nella rispettiva forma adulta ne possono manifestare un numero diverso
Alla prossima scheda
Francesco Quagliarini
Una ninfa molto catturante, specie nei no kill dove i pesci risultano molto selettivi e tendono a scartare le classiche imitazioni di contrasto dai colori fluorescenti o artificiali di reazione. Abbiamo realizzato la Black Jig con colori scuri ad imitare una ninfa di baetis utilizzando pochi materiali e semplici passaggi costruttivi. L’amo jig e la pallina in tungsteno conferiscono a questa ninfa un assetto micidiale in acqua, utilizzata sia con strike indicator che pescando corto in HS. Buona visione
Pillola di PASSIONE ARTIFICIALE. Forse una delle puntate più belle andate in onda sul canale.
La pesca a mosca è certamente fra le tecniche più poliedriche in senso assoluto. In questo straordinario episodio vedremo Matteo De Falco ed i suoi ospiti cimentarsi con un pesce che raramente è stato accostato al fly fishing: il barbo.
Ma le sorprese non finiscono qui perchè, fra mille combattimenti all’ultimo respiro ce ne sarà uno che lascerà tutti a bocca aperta…
Due giorni immersi nella cornice del Forte Malatesta e dell’ARS Tronto in una delle città più belle d’Italia. Per la terza volta il Fly Fisherman Club di Ascoli Piceno, circolo di Legambiente, organizza questo meeting con lo scopo di coinvolgere personaggi del mondo della pesca a mosca, istituzioni e pescatori per cercare di sensibilizzare le menti al fine di uscire dalla giungla delle innumerevoli leggi regionali sulla pesca, regolamenti provinciali, decreti del Presidente della Repubblica, direttive europee e chi più ne ha più ne metta, tipiche della burocrazia italiana. Una condizione impensabile in altri paesi europei ed extra-europei che rischia di frenare la crescita di quel turismo alieutico che in Italia, date le tante aste fluviali, potrebbe fare la differenza. Parteciperanno personaggi di fama internazionale legati al mondo della pesca a mosca, della costruzione di artificiali e del rod making. Ovviamente il tutto condito da una buona pescata nell’ARS Tronto, riserva gestita dal Fly Fisherman Club da ormai più di otto anni.
web: www.ffcnews.it – mail : info@flyfisherman.it
tel 366 3599186 Marco Travaglini – tel 3485727344 Antonio Napolitano – tel 3282619297 Walter Luzi
Vi aspettiamo
Il Fly Fisherman Club
FLY TYER = WALTER LUZI
DRESSING
AMO : MUSTAD 80150 #16
FILO : MARRONE
CODE : FIBRE DI FAGIANO DORATO
ADDOME : RAFIA NATURALE
RIGAGGIO : CRINE NERO DI CAVALLO
PALMER : PIUMA GINGER
ALI : PUNTE PIUME GINGER
TORACE : DUBBING SINTETICO OLIVA
HACKLES : PIUMA GINGER
TESTA : FILO DI MONTAGGIO
HATCH Fly Fishing Crew!
Un modo giovane e moderno di intendere la pesca a mosca! Ninfa, secca e streamer e via…ovviamente con il massimo rispetto nei confronti dei nostri amici pinnuti!
I FILMATI DI LUGLIO
In questo filmato realizzato dalla famosa azienda RIO Product vedremo 7 dei nodi più famosi per legare la mosca al finale, guardatelo attentamente e prendete appunti 🙂 di sicuro sarà molto utile per svariate situazioni in pesca .
This film shows how to tie 7 of the most popular fly fishing knots for attaching a fly to tippet material. Easy to see, and with clear directions, this is one of the best knot films out there. In addition, each knot finishes with a laboratory test that breaks the knot under a controlled environment – illustrating the relevant strength of each knot. All knots tested in this film were tied in a piece of 10 lb RIO Steelhead/Salmon tippet material.
Angler: Stefano
Tecnica: ninfa
periodo : Giugno 2015
Artificiale:Elastic body nymph
Attrezzatura: Canna Sage one 9 Piedi Coda #4 DT Floating, finale 15 piedi con strike indicator
Pesce: Trota Fario