Angler: Graziano Viviani
Nick Pipam: Flyg
Tecnica: Ninfa
Artificiale: Pleasant tail, amo #14 ,code in gallo pardo, corpo in fagiano , tinse in rame, torace in ice dubbing nero, bead color oro da 3,5 mm in tungsteno,
Periodo: Sett 2014
Attrezzatura: Canna SAGE XP 8,6 Piedi Coda #4 – coda DT Floating, finale conico da 12 piedi, tip#16 fluorocarbon
Pesce: Trota Fario
Salve anche questo mese la scheda tratterà l’ordine degli effemerotteri e nello specifico la famiglia dei Baetidae genere Baetis e precisamente la specie Baetis niger. .
Diffusione e specificità
Philum Artropodi
Ordine Ephemeroptera
Famiglia Baetidae
Specie Baetis niger
La Baetis niger è presente su tutto il territorio italiano le prime ninfe arrivano a maturazione in primavera da maggio a settembre e le schiuse si verificano in giornate fredde e ventose. E’ un insetto che predilige piccoli fiumi e torrenti dove l’acqua scorre moderatamente esempio nei chalkstreams ricchi di erbe acquatiche. La ninfa di piccola taglia (mm 5,5 – 8,5) ha colori variabili dal grigio nocciola al grigio bruno. L’insetto adulto (imago) presenta zampe grigio olivaceo scuro cerci grgio scuri ali trasparenti mentre nella subimago sono grigio molto scuro, torace nero addome grigio chiaro trasparente con ultimi uriti bruni.
Generalità: ciclo biologico
A partire dallo stadio adulto gli Ephemeroptera smettono di alimentarsi a causa dell’atrofizzazione dell’apparato boccale. Non a caso in grecoephemeros significa “che vive un giorno”. Raggiunta l’immagine alare, la loro vita rimane infatti di breve durata: il più delle specie vive meno di un giorno, mentre solo alcune arrivano massimo a una settimana. Avendo così poco tempo a disposizione, gli insetti sono immediatamente alla ricerca di una compagna. L’accoppiamento avviene in volo, sempre nelle vicinanze dell’acqua. Il maschio afferra letteralmente la femmina trattenendola con le zampe posteriori (frequentemente più lunghe) e la tiene a sé con alcune appendici genitali di struttura a pinza o a forcipe. Per favorire l’individuazione delle femmine, che al momento dell’accoppiamento volano in grossi sciami nei pressi dell’acqua, i maschi possiedono generalmente degli occhi più grandi. In alcune specie gli occhi (che in quest’ordine sono sempre composti) sono suddivisi in due parti, una superiore – con delle faccette più grandi, ed una inferiore – con delle faccette più piccole. Nei Baetidae la parte superiore assume una particolare forma a torre dalla punta appiattita (formando i cosiddetti “occhi a turbante“) favorendo ulteriormente l’individuazione della compagna.
La brevità della vita degli adulti è compensata da un lungo processo di sviluppo larvale. Alcune larve arrivano ad impiegare 2 anni per raggiungere la prima muta (Ephemera danica), anche se la media rimane quella di un anno. Le larve di alcune specie posseggono ben 27 mute. Il loro sviluppo avviene completamente in acqua, o comunque nelle vicinanze della superficie. Si nutrono di piante ed alghe, e si ipotizza che alcune siano in grado di cibarsi di composti organici animali. Respirano grazie a branchie laterali appiattite, dette tracheobranchie (di solito 7) disposte lungo l’addome, anche se non mancano specie con branchie situate alla base delle coxe. In alcune specie le branchie possono essere in grado di vibrare agitando l’acqua intorno, in modo da supplire ad un’eventuale carenza d’ossigeno o addirittura in modo da generare una piccola spinta propulsiva nel mezzo acquatico. La maggior parte degli Ephemeroptera possiede tre appendici caudali, anche se nella rispettiva forma adulta ne possono manifestare un numero diverso.
Francesco Quagliarini
PROVINCIA DI ASCOLI PICENO
Servizio Risorse Naturali
REGOLAMENTO PROVINCIALE PER LA PESCA NEL TRATTO
ARS TRONTO NO KILL
Esercizio della pesca
E’ consentito pescare nei tratti di acque interne di categoria C delimitati con appositi cartelli indicanti la pesca con il sistema “NO KILL” (rilascio in acqua del pescato vivo) con le tecniche di pesca ammesse: “A MOSCA E SPINNING” a tutti i titolari di licenza di pesca governativa e, nei casi previsti, dallo specifico tesserino per le pesca NO KILL rilasciato dal Servizio “Sicurezza e Polizia Locale – Risorse Naturali – Caccia e Pesca” della Provincia., secondo le disposizioni dei successivi articoli(approvato con delibera del consiglio provinciale n.70 del 13.06.2006);
Tesserino segnacatture “NO KILL”
Nelle acque destinate alla pesca con il sistema no kill, ove per pescare è previsto il possesso dello specifico tesserino segna catture rilasciato dalla Provincia o dalla Associazione piscatoria autorizzata (permesso annuale rilasciato dal Servizio “Sicurezza e Polizia Locale – Risorse Naturali – Caccia e Pesca” della Provincia previo versamento della somma di euro 50,00 in favore dell’Amministrazione Provinciale sul c.c. postale n13400635 – permesso giornaliero rilasciato dal Servizio “Sicurezza e Polizia Locale – Risorse Naturali – Caccia e Pesca” della Provincia previo versamento della somma di euro 8,00 in favore della Provincia sul c.c. postale n. 13400635), è fatto obbligo ai pescatori di annotare sul tesserino stesso, con inchiostro indelebile, la data all’inizio della giornata di pesca ed al termine, il numero totale delle catture dei soli salmonidi. E’ assolutamente vietato accedere alle zone di pesca senza il previsto permesso di pesca;
Il tesserino, una volta esaurito e comunque a fine anno, dovrà essere riconsegnato all’ufficio emittente o inserito, ove presenti, negli appositi contenitori posti nelle vicinanze degli ecosistemi acquatici. In caso di mancata riconsegna, si incorre nella sanzione prevista dalla normativa;
Divieti
Nei tratti no kill , è tassativamente proibito il prelievo e/o l’uccisione del pesce nonché portare a seguito pesce catturato in altri luoghi. Nelle acque fluenti di fiumi e torrenti le catture devono essere immediatamente slamate con le mani bagnate e reimmesse vive in acqua con la massima cura. Qualora la slamatura risulti difficoltosa è obbligatorio il taglio della lenza.
Tecniche di pesca
Nelle acque di cat. “C” sono consentite le seguenti tecniche di pesca:
Pesca a mosca sistema inglese: la pesca è consentita esclusivamente con una sola canna, attrezzata con coda di topo ed uso di un massimo di una sola mosca artificiale provvista di amo senza ardiglione o con ardiglione schiacciato;
– Pesca a mosca con tecnica valsesiana o tenkara: con una sola canna, attrezzata di sola lenza ed uso di una sola mosca artificiale provvista di amo senza ardiglione o con ardiglione schiacciato;
Pesca a spinning: la pesca è consentita esclusivamente con una sola canna da lancio tipo spinning ed uso di un cucchiaino o pesce finto munito di un solo amo, senza ardiglione o con lo stesso schiacciato.
E’ vietato l’uso di esche siliconiche.
E’ vietato, per entrambi i tipi di pesca, l’uso dell’ancoretta.
E’ vietato per entrambi i tipi di pesca, lungo la lenza, l’uso di piombi o pesi di qualunque tipo.
E’ vietato l’uso e la detenzione di esche naturali, e ogni forma di pastura.
E’ vietato l’utilizzo e la detenzione di attrezzi atti a contenere il pescato (cestino portapesci e/o altri contenitori)
Divieto di pesca all’anguilla
Nelle acque destinate alla pesca no kill oggetto del presente regolamento è vietata la pesca notturna dell’anguilla.
Sanzioni
Per la violazione di cui all’ articolo 4 comma 1 si applica la sanzione amministrativa fissa di € 20.00 per ogni esemplare di pesce prelevato e/o ucciso a titolo di risarcimento per danno biologico alla fauna ittica.
Per le violazioni dei restanti articoli si applica la sanzione amministrativa da un minimo di € 100,00 ad un massimo di €300,00.
L’apertura!
Sebbene il pescatore incallito non vada mai in letargo, viste le numerose possibilità date dai vari laghi o laghetti sparsi per lo stivale, l’apertura alla trota risveglia quell’istinto legato a ciò che l’ uomo sente più suo: la voglia di libertà.Quella voglia che solo lo scorrere di un fiume può soddisfare. Se poi il tutto é condito da un contesto dominato prevalentemente, se non esclusivamente, dalla natura e riesci a condividerlo con gli amici allora si arriva alla simbiosi perfetta.Ed é cosí che, con il mio amico Antonio,
abbiamo optato di andare su un fiume ultimamente un po’ dimenticato, a pochi chilometri da Ascoli: il torrente Fluvione in località Bisignano. Sebbene sapevamo di andare incontro ad una giornata difficile dal punto di vista piscatorio, eravamo certi di evitare la calca che sicuramente avremmo incontrato in tratti più frequentati abitualmente nel giorno dell’apertura e ciò ci avrebbe consentito di apprezzare ancor di più l’ambiente circostante.Il torrente Fluvione che abbiamo deciso di battere è un tratto libero di categoria A e, come la maggior parte (se non la totalità) dei corsi d’acqua del Piceno, é frequentato da pescatori al tocco.
Come dicevo poc’anzi, e confermato da alcuni locali, il tratto in località Bisignano, é stato un po’ dimenticato e questo, invece che dissuaderci, ci ha persuaso ad andare.É così che, tra le non poche asperità che il luogo selvaggio presenta, riusciamo ad arrivare a contatto con l’acqua. Ci dividiamo subito le zone. Riesco subito a catturare un bel pesce. Bello non tanto nella misura, intorno ai 25 cm, ma nella livrea che certifica la caratteristica rustica del pinnuto visto che questa zona, di ripopolamenti, non ne ha avuti da un bel po’ di tempo.Passano pochi minuti che Antonio, dopo aver sondato una bella zona a valle senza successo, mi raggiunge e bagna la sua ninfa in una corrente con acqua profonda. Non appena la ninfa raggiunge il fondo, non fa in tempo a scorrere per un centimetro che la lenza si arresta. Ferrata e comincia il combattimento. Antonio riesce a far venire a galla la preda! Uno stupendo esemplare di fario sui 30 cm (forse più) che popola da molto tempo questo tratto .
Peccato che il tip, di dimensioni minime, e la corrente sostenuta fanno slamare il pesce con relativo nostro rammarico visto che eravamo già pronti ad immortalarla.Non ci facciamo sicuramente abbattere da questo e continuiamo il tortuoso cammino lungo il torrente Fluvione. Rocce bagnate da affrontare con molta attenzione e rovi pronti a lasciare il segno sui nostri waders, sono gli ostacoli più duri da superare.Arriviamo in una lama dove Antonio prova, con uno strike, a sondarla agganciando un altro esemplare anch’esso rustico come gli altri finora allamati.Successivamente a questa cattura abbiamo qualche altro attacco ma senza avere la sensazione di sentire realmente in canna il pesce fino a quando Antonio, vedendo un pesce in attività frenetica, prova a prenderlo a vista. Innesca una pheasant tail con bead rosa e, appena questa passa a trenta centimetri dall’obiettivo, questo effettua uno scatto repentino e la fa sua. Cattura, foto e rilascio susseguono al breve combattimento.
Proseguiamo e di lì a poco ci troviamo davanti una corrente piuttosto profonda e invitante. Non ci penso due volte e innesco una ninfa chiara con bead “evidente”. Prima passata a vuoto. Seconda passata, faccio scendere un po’ più la ninfa ed il gioco é fatto. La lenza si arresta, ferro con decisione e sento subito che stavolta la taglia e un po’ più generosa. Riesco a tenerla a bada il tempo necessario per portarla al guadino et voilà. Bellissimo pesce anche questo che mi affranca degli sforzi fatti fino a quel momento.La giornata giunge al termine, risaliamo dal fiume, non senza difficoltà visti i numerosi rovi lungo il cammino.Non ci resta che rifocillarci presso un accogliente locale nelle vicinanze e godere degli ultimi attimi di una giornata in piena libertà.
A presto
Remo Blasi
DI SEGUITO VI PROPONIAMO ALCUNE NOTIZE E NOVITA’ CHE RIGUARDANO LA PAM
PESCARE SHOW 7-9 FEBBRAIO 2015 – Vicenza
PESCARE SHOW, il salone dedicato al mondo della pesca tradizionale, della pesca a mosca e dello spinning in acqua dolce e in mare, è una tappa obbligata per gli appassionati del settore. La Manifestazione può contare sulla presenza dei maggiori marchi e su una vasta esposizione di attrezzature e articoli per la pesca sportiva. Numerosi sono gli eventi, le attività, gli spazi culturali dedicati alla pesca o ad attrezzature storiche e gli incontri organizzati in collaborazione con i più importanti club di pesca.Numerose sono le Associazioni e le scuole di pesca impegnate nella dimostrazione dei lanci in ampie casting pool da 15 mt per lo spinning e la pesca a mosca.Non mancano infine le aree dedicate alla realizzazione di mosche artificiali, dove i migliori costruttori italiani organizzano dimostrazioni e corsi di costruzione per i più giovani.
TACKY fly box
Distributore : Fly Fish Dolomiti www.flyfishdolomiti.com
Novità 2015!
1°PIPAM FLY TYING CONTEST
PATCH PIPAM nuovamente disponibili
da: WWW.PIPAM.IT
Nell’ultimo mese abbiamo avuto costantemente livelli buoni e temperature, in linea con il periodo, molto basse e di conseguenza pesci immobilizzati dal freddo. Nelle ore centrali però la finestra dell’attività seppur ristretta ha permesso di effettuare diverse catture ai frequentatori della riserva, è stato comunque necessario ingegnarsi praticando una pesca statica utilizzando ninfe e piccoli streamer fatti lavorare nelle correntine o ai margini delle classiche buche cercando di insistere nelle strike zone.
In alcuni giorni le schiuse di baetis hanno regalato anche qualche bollata facendoci assistere a momenti brevi ma di intense emozioni, ragazzi un pesce che bolla a gennaio è uno spettacolo da apprezzare al meglio.Vi aggiorniamo anche sulla stato dei lavori che stanno interessando gli accessi e la pulizia delle sponde della ARS Tronto ma come sappiamo, il percorso di ripristino e manutenzione non avrà mai fine per cui l’unica cosa certa è che dovremo tener d’occhio non solo i bracconieri ma anche coloro che rovinano questo tratto di fiume gettando rifiuti di ogni tipo senza preoccuparsi dei danni provocati.
Pe quanto riguarda i permessi di pesca non è cambiato nulla rispetto allo scorso anno e lo stesso vale per i punti di rilascio, per ulteriori info cliccate sul seguente link : INFO RILASCI PERMESSI ARS TRONTO 2015
Il Fly Fisherman Club
Angler: Beniamino Costantini
Nick Pipam: benet
Tecnica: Mosca secca
Artificiale: klinkhammer su amo del 16
Periodo: Mattina di Agosto
Attrezzatura: Canna AirFlo 9′ Piedi Coda #4 DT Floating, finale a nodi
Pesce: Trota Fario
Breve racconto: Appena entrato in pesca ho visto questo splendido pesce bollare sotto un ramo; qualche falso lancio e …. PRESA !
Nei primi anni di pesca a mosca utilizzavo il san juan, esclusivamente quando mi trovavo sul fiume in condizioni di acqua velata, livelli piuttosto alti, perché in questi casi è più alta la probabilità che la corrente porti con se lombrichi e altri vermicelli di cui i pesci possono nutrirsi, col passare del tempo però, ho iniziato ad utilizzare quest’imitazione anche in altre situazioni e devo dire anche con ottimi risultati.
L’impiego sempre più frequente, richiede ovviamente una scatolina ben fornita di san juan.
Due sono le caratteristiche per me importanti di questa imitazione; essendo affondante, una è sicuramente il peso, averne di pesi differenti è fondamentale per affrontare al meglio diverse profondità e velocità di corrente, l’altra caratteristica importante per me è il colore, oltre al classico rosso ne utilizzo altri, in particolare marrone scuro o un marrone più chiaro. Per aver maggiori possibilità di variare colore e peso dell’artificiale, prendendo spunto dalle tube flies, ho pensato di montare la ciniglia sull’amo con un classico gommino utilizzato per fissare i galleggianti sulla lenza, questo metodo mi permette di cambiare velocemente il colore del san juan, semplicemente sfilando la ciniglia.
Avendo quindi nella scatola, tre o quattro ami “nudi” ognuno con solo una bead in tungsteno di peso diverso e tre o quattro pezzetti di ciniglia con un gommino infilato di differenti colori, abbiamo la possibilità di combinare come vogliamo colore e peso senza avere con se 20 artificiali.Inoltre utilizzando questo metodo ho notato che la ciniglia tende a rovinarsi meno nel punto dove è fissata all’amo questo perché il gommino stringe meno del filo di montaggio ed avere un imitazione più resistente sicuramente non guasta….
Ciao a tutti, Graziano Viviani
A cura di Walter Luzi
AMO: hanak h 130 bl 16 18
FILO: nocciola
CODE: fibre collo oliva
ADDOME: biot di tacchino grigio colorato in acido picrico
TORACE: dubbing sintetico oliva
ALI: cdc grigio scuro naturale
HACKLES: piuma collo oliva
TESTA: filo di montaggio
In pieno inverno possiamo scegliere di restare comodi e al calduccio in casa, magari davanti al camino con una tazza di buon caffè , magari con il nostro materiale da costruzione sparso sul tavolo intenti a riempire le scatole in attesa dell’apertura, oppure possiamo chiamare un amico, armarci di canna, mulinello e mosche, di abbigliamento adatto ad affrontare temperature prossime allo zero e cercare , nei fiumi che permettono di pescare per via del regolamento e la classificazione delle acque come materia “C”, quella cattura che ci renderà felici e darà libero sfogo alla passione che ci martella la testa tutto l’anno e non solo nei mesi in cui la pesca si pratica abitualmente.
Uno di questi fiumi è il Tronto e precisamente il no kill che attraversa la città di Ascoli Piceno, insieme al mio amico Remo, il quale accetta subito la mia proposta in quanto irriducibile come me ,inizia una sessione di pesca con una situazione davvero complicata , l’acqua è molto fredda, la neve è scesa fino a quota basse nelle zone limitrofe e quel che più ci preoccupa è non vedere nemmeno un pesce scappare o comunque in attività ma la sfida ci piace e iniziamo subito a pescare 🙂
Remo con ottimismo propone di dividerci pescando posizionati al centro del fiume, provando in questo modo a sondare con cura entrambe le sponde. Lancio io, poi lancia lui , niente! Lanciamo ancora , cambio ninfa, poi un altra e un altra ancora ma ….. N I E N T E ! Forse era meglio rimanere a casa o forse no ? Andiamo avanti ed insistiamo. Ad un certo punto noto che a fine passata , con la mia ninfa in fagiano e bead rossa, un pesce ha inseguito e attaccato l’artificiale, forse ci siamo qualcosa si muove.
A quel punto decido di montare un piccolo streamer e cambiare approccio, lasciando sostare e lavorare l’artificiale per un tempo più lungo nella zona in cui potrebbe esserci il pesce.Dopo un paio di tentativi arriva il primo pesce , in questo caso l’attacco è fulmineo e riesco a guadinare la mia prima trota della giornata. Più avanti Remo decide di insistere con la ninfa cambiando anche lui molte volte l’artificiale provando con diverse varianti fino a quando riesce a trovare quella giusta con la quale infila 3 catture una dopo l’altra, la ninfa miracolosa è montata su amo del 14 , realizzata in fagiano, collare in pavone , e bead in tungsteno color Rosa , le code sono anch’esse in fagiano e sul corpo ha fatto un rigaggio con filo di rame.
A quel punto siamo arrivati alle 14.00 con un timido sole che ha portato la temperatura sopra i 5 gradi e ci ha aiutato a recuperare l’uso delle articolazioni agevolando il processo di decongelamento del nostro corpo :-)Decidemmo di smettere e tornare indietro per rientrare a casa e ripercorriamo la strada del ritorno verso l’auto costeggiando il fiume, questo è il tipico atteggiamento del pescatore che non si accontenta mai , neanche dopo aver preso pesci in condizioni al limite come quelle di oggi, infatti camminando entrambi guardavamo con attenzione verso il fiume che dista circa 10-15 mt dal sentiero e quando Remo si blocca di colpo capisco che anche lui vede ciò che ho visto anch’io , una bollata !
Si, un bel pesce aveva bollato e dopo alcuni secondi bolla di nuovo, Remo ha un finale da 10-12 piedi e la sua ninfetta con testina rosa per cui taglia il filo, allunga il tip con una sbracciata di 0,14 e monta la adams della quale si fida ciecamente e alla quale si affida quasi sempre, lancia ma è corto, allunga volteggiando 3 o 4 volte di rovescio ed effettua una posa perfetta, la mosca scende bene lungo la linea di cibo che porta dritto alla trota che non può far altro che salire e bollare . Ferrata di Remo, recupero e pesce nel guadino, tutto perfetto ! Mentre fotografiamo questo pesce ci rendiamo conto della sua bellezza e delle sue pinne esagerate, Respect!
Adesso si che possiamo tornare a casa, adesso si che siamo soddisfatti, infreddoliti e stanchi ma soddisfatti e magari tra un pio di giorni potremmo riprovarci, sempre meglio di stare fermi ad aspettare in attesa che arrivi Marzo 🙂
A presto, Antonio