Daily Archive 29 Settembre 2014

PULIAMO IL TRONTO

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Puliamo il mondo cos’è : Puliamo il Mondo è l’edizione italiana di Clean up the World, il più grande appuntamento di volontariato ambientale del mondo. Dal 1993, Legambiente ha assunto il ruolo di comitato organizzatore in Italia ed è presente su tutto il territorio nazionale grazie all’instancabile lavoro di oltre 1000 gruppi di “volontari dell’ambiente”, che organizzano l’iniziativa a livello locale in collaborazione con associazioni, aziende, comitati e amministrazioni cittadine.

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Sulla scia del grande successo di questa edizione , anche il fly Fisherman club, circolo di Legambiente ha organizzato un altra giornata dedicata alla pulizia delle sponde del fiume Tronto che interessa il tratto NO KILL in gestione,la ARS TRONTO.IMG_0775

Hanno partecipato non solo i soci del Fly Fisherman club ma anche  alcuni amici frequentatori della riserva, con grande spirito di collaborazione e senso di responsabilità.IMG_0769

Biciclette , lamiere, buste di plastica e tutto quello che rischia di danneggiare l’ambiente fluviale ed il relativo parco è stato raccolto, purtroppo i segni delle piene straordinarie subite dal fiume tronto qualche mese fa, sono ancora evidenti ma la nostra mission sarà sempre quella di preservare il nostro ambiente, vero patrimonio non solo dei pescatori.IMG_0781

Un grazie va sicuramente a Legambiente per queste iniziative e un ringraziamento  lo dobbiamo a tutti coloro i quali ieri hanno partecipato a questa giornata di pulizia sul tronto.

il Fly Fisherman Club .

EASY BAETIS

FLY TYER Graziano Viviani

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MATERIALI IMPIEGATI
AMO : H130 BL o similare #14-18
CORPO BASE: Filo di montaggio
CODE: Gallo pardo
FILO DI MONTAGGIO : Olive
ALI: CDC Naturale
TORACE: CDC Dubbing Olive

IL LIBRO MAGICO

introAlla fine degli anni 90 ero totalmente preso dallo spinning, dal surf casting dalla pesca al colpo, la trota lago e la pesca al tocco , all’epoca la pesca a Mosca non mi sfiorava neppure forse perché non mi arrivavano abbastanza informazioni, forse per via del focus troppo incentrato sulle altre tecniche .Un giorno però accadde qualcosa, andai in svizzera per trascorrere le vacanze da mio cugino che vive a Zurigo, insieme a lui ho pescato fin da quando eravamo piccoli, alla foce, dagli scogli, al laghetto ecc. siamo cresciuti conservando e coltivando la stessa passione.IMG_7135

Dunque arrivato a casa sua iniziammo subito a pianificare la giornata di pesca che ci aspettava l’indomani .In quel periodo avevamo un obiettivo comune , catturare un luccio di grosse dimensioni. ci sedemmo per terra con la cassetta da pesca aperta , sulle gambe le varie riviste e libri che citavano il famoso esocide, le attrezzature , fili, finali, artificiali sparsi davanti a noi, immersi nel caos totale e le nostre attuali mogli ci guardavano sorridendo chiedendosi se avrebbero fatto bene a sposarci 🙂 IMG_7139

Eravamo diretti al Sihlsee un lago famoso per i grossi lucci presenti,  dove la tecnica principe era la traina con i grossi minnow o una sorta di casting con siliconici. Ricordo benissimo quel momento propedeutico , fatto di sogni, speranze ,illusioni, che a volte diventavano la cattura dell’anno altre volte  invece  si materializzano con  il mega cappotto 🙂
Il briefing era terminato, canne,mulinelli,montature erano ok e iniziammo a riordinare il caos, la mattina seguente ci saremmo svegliati prestissimo così sistemammo il tutto, compreso i libri. Fu in quel momento che mi capitò tra le mani quel libro, “il libro”, l’Enciclopedia della pesca a mosca di Charles Jardine, mi incuriosì la copertina con elementi che non riconoscevo, con gli elementi che compongono l’immenso e affascinante mondo della pesca a Mosca.

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Mio cugino mi vide attratto da quel libro e disse :“è un libro molto interessante se vuoi te lo regalo”. Io inizialmente pensai di sfogliarlo soltanto  ma poi accettai di tenerlo.
Tornato a casa dalla vacanza, iniziai a leggerlo e man mano che andavo avanti, tutte le tecniche che praticavo , le decine e decine di canne mulinelli che avevo in garage sembravano svanire nella mia testa per lasciare spazio a questo nuovo mondo fatto di code di topo ,di strani mulinelli , di canne che producevano volteggi che disegnavano in aria vere e proprie opere d’arte, di mosche artificiali._MG_7142
Sul libro venivano riportate l’arte del lancio, l’arte della costruzione delle mosche con l’illustrazione dei dressing , le varie tecniche di pesca da approfondire descritte dal l’autore e molto altro, tutto questo mi ha tolto ogni dubbio, io avrei iniziato a pescare a Mosca.
Mia moglie (allora la mia fidanzata) , fece il resto , mi regalo un kit per la costruzione delle mosche , con morsetto piume, filati ecc.IMG_7140Seguirono canna,mulinello,coda e via , iniziai il mio percorso che ancora oggi mi lega alla pesca a Mosca e mi porta a voler migliorare la tecnica di lancio, a ragionare sulle situazioni di pesca, a scoprire nuovi luoghi dove pescare, a conoscere altri pam e prendere spunto dalla loro esperienza, a praticare il Catch & Release!
Oggi Il libro è famosissimo, lo conoscete sicuramente per cui vi risparmio la descrizione, ma un grazie lo devo senza dubbio ad una persona, mio cugino .

Antonio Napolitano