FLY TYER : WALTER LUZI
a cura di Sandro Spuria
Sistemando una scatola in soffitta,ho ritrovato alcune vecchie foto e mi sono soffermato a ricordare….ricordare con piacere le prime uscite all’estero, in questo caso si tratta del fiume Traun, in Austria. All’epoca bastava poco per divertirci, un paio di stivali in pvc Ocean ed una sola canna ma quante emozioni!!!!!!!
Trote e temoli talmente grandi che a volte era difficile guadinarli, ma soprattutto ci permettevano il lusso di pescare solo a secca, a volte bastava un solo pesce per farti felice. con qualche amico la giornata passava veloce.
Frittura di olive all’Ascolana direttamente sul fiume nei pressi della casetta del guardiapesca.
Foto di gruppo con al centro un caratteristico guardiapesca , aveva anche la moto abbinata al suo abbigliamento, potete immaginare che antichità ma purtroppo non sono riuscito a trovare la foto. Il caro amico Pietro , che da buon piemontese viaggiava sempre con una scorta di ottimo vino che si fa dalle sue parti, lo invita a bere.
Foto molto scura e per niente bella, ma la più interessante; le macchioline chiare che si vedono sono sedge, che alla sera schiudevano in quantità industriale, ti entravano sotto le maniche, sul collo, dentro la bocca .
Sandro Spuria
a cura di Marco Travaglini ( Pres. Fly Fisherman Club)
Dire che la pesca ed in particolare quella con la mosca sia anche aggregazione, amicizia e convivialità significa scendere nel banale e nell’ovvio, ma organizzare un’uscita di gruppo ed essere pienamente soddisfatti ed appagati è tutt’altro che scontato!E questo grazie anche all’ospitalità, la competenza e la professionalità di chi ci ha ospitato ossia Angelo Piller e Nadia nella loro Villa Marinotti (le torte di Nadia sono inenarrabili). Se ne vanno così i tre giorni organizzati dal Fly Fisherman Club e relative famiglie nelle valli del Cadore, tre giorni all’insegna dell’allegria, del riposo, ma soprattutto…..pesca!!! Si comincia venerdì, tutti sul Piave zona libera; il tempo non è proprio il massimo, ciononostante si pesca intensamente con buoni risultati in termini di catture anche se la difficoltà dei pesci permette di riempire il cestino (virtuale ovviamente) solo ai più tecnici. Sabato Ansiei da mattino a sera e qui le catture, specie pescando a secca, sono innumerevoli tant’è che a fine giornata non abbiamo la benchè minima idea del numero dei pesci catturati. Solo crampi notturni al bicipite destro (sinistro per i mancini) ci ricordano di avere forse esagerato. Domenica mattino ci si divide fra la pesca sul Piave e la bellissima fiera mercato di Pieve di Cadore (per la gioia delle mogli) per poi prendere nel pomeriggio, con un po’ di tristezza, la via di casa.
Marco Travaglini